Diventerebbe un servizio oncologico decentrato a Lampedusa per coloro i quali da sempre dall’isola, sono costretti a recarsi in strutture ospedaliere siciliane o addirittura del nord Italia, per potere accedere alle terapie oncologiche.
Le difficoltà che contraddistinguono i malati oncologici lampedusani sono tutte nei viaggi che bisogna fare per recarsi a Palermo o in altre città anche perché, quando si parte significa dovere sacrificare un giorno per la partenza per poi rimanere almeno un secondo giorno per sottoporsi alla terapia e quasi sempre, almeno un terzo giorno per rientrare a Lampedusa. Le difficoltà quindi sono diverse anche perché solitamente, un malato oncologico non parte mai da solo ma sempre con un accompagnatore e sempre che ci siano disponibili i biglietti aerei.
“Ed è per poter garantire a tutti i cittadini italiani – ha dichiarato il ministro della salute, Orazio Schillaci – in qualsiasi luogo essi risiedano e indipendentemente dalle loro condizioni economiche e sociali, l’accesso alle cure e la tutela del diritto alla salute”.
Il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino ha tenuto a sottolineare diversi aspetti della sanità a Lampedusa: “Preliminarmente – ha detto il sindaco Mannino – ringrazio a nome mio e della comunità che rappresento il ministro Schillaci, per l’interesse da lui dimostrato fino a oggi. È stato grazie a lui, infatti, che a Lampedusa abbiamo un servizio 118 con una ambulanza medicalizzata; lo ringrazio anche per il triage ostetrico che consente un maggiore e quindi migliore controllo e assistenza per le donne gravide. Ora – ha continuato Mannino – il ministro sta valutando la possibilità di dotare il nostro poliambulatorio del necessario in termini di presenze mediche specializzate e di apparecchiature, per attivare un servizio oncologico decentrato, rivolto a tutti coloro i quali ne hanno bisogno così da non essere più costretti a partire per le terapie oncologiche. A breve, inoltre, inizieranno i lavori per avere sempre nel nostro poliambulatorio una nuova sala radiologica e una tac. Mi corre l’obbligo – ha infine detto Mannino – di ringraziare anche il direttore generale dell’Inmp Cristiano Camponi; il presidente della regione siciliana, Renato Schifani e la direttrice dell’ASP sei di Palermo, Daniela Faraoni. È evidente che si ottengono dei buoni risultati solo quando si fa un lavoro in sinergia e con una fattiva collaborazione di tutti.
Di questi fatti e di altro si è discusso alcuni giorni addietro a Roma, al ministero della salute durante il convegno #Costruireunasanitàequa, organizzato dall’INMP (istituto nazionale salute, migrazione e povertà).
✍🏻 Naomi Melis